Una location
magica e versatile

La perfezione è nei dettagli

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L'ingresso monumentale

Un tuffo nel passato tra legni antichi e decorazioni di pregio.

Imponente e scuro, volutamente austero come la navata laterale di una cattedrale. L’entrata nobile di un castello medioevale. Un luogo etereo, dove l’architettura e l’arredo quasi religiosi in cui i muri e il soffitto a cassettoni dipinti a mano impongono di parlare sottovoce, camminare piano con live soggezione e grande osservanza.
Poi, in fondo al corridoio, una luce filtra tra le maioliche naturaliste di un grande cancello in ferro battuto.
Oltre quella soglia, una distesa di verde lussureggiante. Un magico giardino delle fiabe, un sogno in cui le piccole fate giocano a nascondino tra piante e fiori.

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Il Giardino

La perla dei giardini segreti di Ferrara.

Seppur ridotto rispetto alle origini, è un luogo pieno di fascino e mistero. Ad oggi, misura circa 1000 mq, contornato da un ampio loggiato e un chiostro di notevoli dimensioni, chiamato “Limonaia”.
A dargli un tono esotico, caratteristica molto in voga in quegli anni di grandi scoperte e spedizioni archeologiche nei giardini delle famiglie nobili e dell’alta borghesia, molte piante provenienti anche dall’africa e dalle Americhe.
L’aspetto originale mantenuto, arricchito e curato richiama immediatamente la letteratura cavalleresca e il romanticismo ottocentesco. Racchiuso tra alte mura imponenti, permette il massimo della privacy e contemporaneamente di sentirsi in un luogo molto esteso, magico e inesplorato, custodito in uno scrigno di pietra. Infatti, per quanto il giardino sia storicamente più recente, la mente non può che tuffarsi in un sogno di calici di champagne, abiti sfarzosi di pomeriggi e serate memorabili immerse nel verde e nascoste nel cuore del centro storico cittadino.

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La Limonaia

Lo scrigno di pietra avvolto nel verde.

Appena entrati nel giardino, l’occhio non può che notare l’imponente chiostro sulla sinistra. Ad oggi, prende il nome di “Limonaia” per la sua somiglianza con le storiche limonaie medicee. Inoltre, attualmente, essa è infatti adornata da molteplici varietà di agrumi. Dai più classici, a quelli dalle forme più stravaganti e dal sapore esotico.
Il chiostro, pensato per un parco di dimensioni all’epoca molto più estese, era un punto di sosta e relax. Allestito adeguatamente poteva ospitare un rinfresco, dare refrigerio durante i pomeriggi assolati e offrire riparo durante la pioggia.

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Il Loggiato

Tra il sacro e il profano.

Circondato di colonne in pietra, ricorda nelle fattezze il classico chiostro delle chiese medioevali. Tuttavia, gli ornamenti elaborati, come il finto camino monumentale, le maioliche dei cancelli in ferro battuto, le colonne in stile corinzio, furono studiati appositamente per stupire gli ospiti del padrone di casa.
La grande mente di Renato Hirsch si rispecchia in tutta la sua totale bellezza nella scelta curata questi dettagli, indispensabile in un’epoca dove le famiglie dell’alta borghesia salivano e scendevano le scale sociali.
L’organizzazione impeccabile di feste e salotti letterari era, di fatto, parte integrante di questa scalata.

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